
Il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, commenta il rapporto âPensions at a glance 2021â dellâOrganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
“Anche lâOcse conferma che le attuali norme di accesso alla pensione in Italia sono fra le piĂš restrittive al mondo: la generazione che accede adesso al mercato del lavoro in Italia andrĂ in pensione in media a 71 anni di etĂ contro una media internazionale di 66 anni. Il vero problema, tuttavia, non è quando ma come si andrĂ in pensione. Necessaria una riforma strutturale, che metta mano al sistema di calcolo, ma anche una riforma del lavoro ed efficaci politiche attive per favorire il cambio generazionale e quindi lâoccupazione giovanile, la crescita professionale ed una remunerazione adeguata. Dobbiamo senzâaltro tutelare i futuri pensionati e quindi puntare i riflettori su carriere intermittenti, part-time involontari, stipendi bassi che, di conseguenza, produrranno pensioni povere, ma soprattutto dobbiamo permettere ai giovani, che sono la vera risorsa del Paese, di entrare nel mercato del lavoro. Un lavoro stabile e non precarioâ.

Il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, commenta il rapporto âPensions at a glance 2021â dellâOrganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
“Anche lâOcse conferma che le attuali norme di accesso alla pensione in Italia sono fra le piĂš restrittive al mondo: la generazione che accede adesso al mercato del lavoro in Italia andrĂ in pensione in media a 71 anni di etĂ contro una media internazionale di 66 anni. Il vero problema, tuttavia, non è quando ma come si andrĂ in pensione. Necessaria una riforma strutturale, che metta mano al sistema di calcolo, ma anche una riforma del lavoro ed efficaci politiche attive per favorire il cambio generazionale e quindi lâoccupazione giovanile, la crescita professionale ed una remunerazione adeguata. Dobbiamo senzâaltro tutelare i futuri pensionati e quindi puntare i riflettori su carriere intermittenti, part-time involontari, stipendi bassi che, di conseguenza, produrranno pensioni povere, ma soprattutto dobbiamo permettere ai giovani, che sono la vera risorsa del Paese, di entrare nel mercato del lavoro. Un lavoro stabile e non precarioâ.