
L’intervento del Segretario Generale, Francesco Cavallaro
L’Istat con i dati sulla disoccupazione (percentuale di disoccupati sulla popolazione attiva nel mercato del lavoro) a marzo 2024 fornisce un quadro nel complesso positivo con gli occupati in aumento.
Il tasso complessivo è al 7.2%, mentre quello relativo alla disoccupazione giovanile si attesta al 20,1%; essi rimangono ancora alti rispetto alla media europea, ma appare confortante che per entrambi continui il costante calo degli ultimi anni (in particolare a partire dal 2021). Il tasso di occupazione (percentuale di occupati sul totale della popolazione) è fermo al 64,8%.
Francesco Cavallaro, Segretario Generale della Cisal, evidenzia che i dati andrebbero “filtrati” alla luce del fatto che, purtroppo, molti dei nuovi rapporti di lavoro che vengono attivati risultano essere a tempo determinato; la lotta alla precarietà, evidenzia, rappresenta il primo elemento da contrastare nell’ottica della ricerca di un’occupazione di qualità. Più in generale la Cisal riscontra che, dai dati Istat, si conferma l’esigenza di colmare alcune lacune “storiche” del nostro mercato del lavoro, che riguardano l’occupazione femminile, quella nelle Regioni del Sud e, soprattutto, quella determinata dal ritardo, sempre più inaccettabile, con cui il nostro sistema di Istruzione “sforna” laureati e diplomati con competenze in linea con l’evoluzione del mercato del lavoro (specificamente nelle materie tecniche e scientifiche), per i quali, non di rado, non si riesce a soddisfare la richiesta da parte delle aziende. “Al riguardo – conclude Cavallaro – serve una diversa e più calibrata politica di orientamento scolastico: giovani e famiglie devono essere più consapevoli, già al momento in cui lasciano la scuola media e a maggior ragione all’atto di scegliere l’Università, di cosa il mercato del lavoro riserva loro”

L’intervento del Segretario Generale, Francesco Cavallaro
L’Istat con i dati sulla disoccupazione (percentuale di disoccupati sulla popolazione attiva nel mercato del lavoro) a marzo 2024 fornisce un quadro nel complesso positivo con gli occupati in aumento.
Il tasso complessivo è al 7.2%, mentre quello relativo alla disoccupazione giovanile si attesta al 20,1%; essi rimangono ancora alti rispetto alla media europea, ma appare confortante che per entrambi continui il costante calo degli ultimi anni (in particolare a partire dal 2021). Il tasso di occupazione (percentuale di occupati sul totale della popolazione) è fermo al 64,8%.
Francesco Cavallaro, Segretario Generale della Cisal, evidenzia che i dati andrebbero “filtrati” alla luce del fatto che, purtroppo, molti dei nuovi rapporti di lavoro che vengono attivati risultano essere a tempo determinato; la lotta alla precarietà, evidenzia, rappresenta il primo elemento da contrastare nell’ottica della ricerca di un’occupazione di qualità. Più in generale la Cisal riscontra che, dai dati Istat, si conferma l’esigenza di colmare alcune lacune “storiche” del nostro mercato del lavoro, che riguardano l’occupazione femminile, quella nelle Regioni del Sud e, soprattutto, quella determinata dal ritardo, sempre più inaccettabile, con cui il nostro sistema di Istruzione “sforna” laureati e diplomati con competenze in linea con l’evoluzione del mercato del lavoro (specificamente nelle materie tecniche e scientifiche), per i quali, non di rado, non si riesce a soddisfare la richiesta da parte delle aziende. “Al riguardo – conclude Cavallaro – serve una diversa e più calibrata politica di orientamento scolastico: giovani e famiglie devono essere più consapevoli, già al momento in cui lasciano la scuola media e a maggior ragione all’atto di scegliere l’Università, di cosa il mercato del lavoro riserva loro”